
Paolo Veronese
Paolo Caliari conosciuto come "il Veronese", uno dei principali esponenti della pittura italiana veneta del Rinascimento. Nato a Verona nel 1528 e figlio di uno scalpellino di nome Gabriele; nella città natia ha proseguito i suoi studi per poi spostarsi a Mantova presso la corte dei Gonzaga. In seguito si trasferì a Venezia dove viene soprannominato "il Veronese". Nel 1566 sposò Elena Badile,figlia del suo primo maestro, da cui ebbe cinque figli i quali portarono avanti la bottega dopo la sua morte, una delle più importanti di Venezia. Fin dall'inizio della sua carriera fu attratto dall'innovazione della pittura Manierista e si distaccò dalla tipica pittura Veneziana del tempo. La sua pittura si distanziava dal tonalismo tipico dei suoi coetanei, perchè usava il cangiantismo e la giustapposizione dei colori e li rendeva netti e vivaci, un altro particolare aspetto della sua pittura era l'utilizzo del disegno,ormai abbandonato dai pittori veneziani.
Nel 1587,sono stato attratto dalla storia di questa chiesa ma soprattutto dalla storia del Santo ad essa legato. Le informazioni sulla vita di San Giuliano sono scarse anche perchè esiste tutta una serie di santi omonimi risalenti allo stesso periodo (prima metà 1200), a 18 anni, durante la persecuzione cristiana voluta dal governatore Marciano (console di una provincia romana in Cilicia odierna Turchia) viene denunciato, arrestato,torturatoe condannato a morte e il 22 Giugno del 249 viene chiuso in un sacco contenente sabbia e serpenti e gettato in mare. Le sue spoglie approdano secondo alcuni sull'isola di Marmara ( Turchia) secondo altri sulle coste della Dalmazia e vengono deposte in un sarcofago di pietra d'Istria, la tradizione vuole che dopo circa seicento anni una notte del 957 lo scoglio presso il quale era stata posta l'urna, crolli facendola precipitare in mare. La tradizione vuole che dopo circa seicento anni una notte del 957 lo scoglio presso il quale erano stata poste le spoglie, crolli facendola precipitare in mare. Nel 962, si dice guidata dagli angeli, questa si arena a nord di Rimini a Viserba vicino al luogo in cui si trova una sorgente, ora nota come Sacramora cioè sacra dimora. Si cerca di spostare il sarcofago ma non ci si riesce e allora il vescovo invita tutti i cittadini a pregare e finalmente riescono a portarlo nel vicino monastero dei Santi Pietro e Paolo, l'attuale chiesa di San Giuliano dove ho deciso di inserire la mia pala d'altare. Fin dal 400, il 22 giugno, giorno del martirio del Santo, le autorità cittadine si recavano al santuario e poi davano il via al palio in onore di San Giuliano con i cavalli che da Viserba correndo arrivavano fino all'attuale piazza Tre Martiri. Dopo aver conosciuto questa storia ho pensato di rendere omaggio a San Giuliano, e ricordare la storia del suo martirio pensando di realizzare una pala d'altare maestosa e teatrale,ricorrendo anche a tecniche pittoriche che mettano in risalto le luci e le diverse prospettive che ho utilizzato tra i personaggi. In questa opera si possono riconoscere tutte le varie esperienze e gli studi che ho fatto, dall'influenza di Vasari all'attenzione alle "maniere Moderne" (manierismo) che mi hanno insegnato Michele Sanmicheli, Correggio e Parmigianino. Il mio dipinto vuole ricordare anche il fatto che prima di essere intotolata a San Giuliano la chiesa era dedicata ai santi Pietro e Paolo, presenti nella parte superiore dell'opera, mentre San Giuliano è protagonista della parte inferiore.
Io penso che tutte le opere per essere belle debbano avere un coinvolgimento emozionale da parte dell'osservatore.
"Il Martirio di San Giuliano"
Chiesa di San Giuliano
La chiesa si trova a Rimini nel centro di Borgo San Giuliano.
É stata costruita tra il 1553 ed il 1557 sui resti di un complesso abaziale del IX sec. dedicato ai santi Pietro e Paolo.
Caratterizzata dalla tipica architettura Rinascimentale rigorosamente simmetrica e proporzionata.
Nel medioevo si presentava a 3 navate secondo la tipica architettura romanica e durante la ricostruzione del 1553 divenne a navata unica.
La struttura esterna è caratterizzata da elementi rinascimentali ripresi dalla tradizione greco- romana. La parte frontale caratterizzata da 4 paraste (elemento di sosteno verticale inglobato nella parete e fuoriesce solo in parte) di ordine tuscanico che sostengono una trabeazione di metope (elemento decorativo in rilievo)e triglifi (elemento decorativo greco-romano caratterizzato da scanalature). Le paraste sono più distanti al centro dove in basso si presenta un portone sovrastato da un frontone e delle bifore( finestre divisa in due arcate da un pilastro o una colonna). A sinistra è presente un campanile di mattoni.
Internamente si presenta a navata unica con presbiterio (parte riservata ai credenti e all'altare) e abside. Le pareti presentano lesene di ordine tuscanico e arcate che incorniciano le cappelle laterali (4 per lato) la copertura è una volta a botte.
La chiesa ospita opere di grande pregio tra cui: il polittico (pannelli separati racchiusi in un' unica cornice ) di Bittino da Faenza nella 3 cappella risalente ai primi del 400 rappresentante le storie di San Giuliano e la pala d'altare di scuola Veneta: intitolata "il Martirio di San Giuliano" di Paolo Veronese del 1538 rappresntante il martirio del santo gettato in mare in un sacco con serpenti ed è presente il sarcofago romano in marmo d'Istria dove vi erano le reliquie del santo.
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